Le origini

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La storia dello Studio Contrino inizia nei primi anni del ‘900 quando l’ingegnere Calogero Contrino, nato a Canicattì, in provincia di Agrigento nel 1900, inizia la sua carriera di costruttore.

A 15 anni si trasferisce a Torino dove studia e poi si laurea in Ingegneria. Ottiene poi a Milano, nel 1926, il diploma di abilitazione alla .professione di ingegnere

Nel 1930 si sposa con Maria Uber, conosce il fratello Vincenzo. perito edile che lo convince ad aprire uno studio di ingegneria per la progettazione e la direzione lavori di edifici.

Tra i primi progetti eseguiti, prima della crisi e dalle limitazioni imposte dal fascismo, vi sono gli edifici di Viale Corsica 81 e Via Milani 12 a Milano.

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La Campagna Africana

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Nel 1937 inizia la “campagna africana” e l’ing. Calogero Contrino parte per l’Etiopia come direttore generale di un’impresa di costruzioni stradali.

Dopo due anni si rende autonomo e, per lo Stato italiano, costruisce centinaia di chilometri di strade sterrate che, attraversando le boscaglie, congiungono le varie località del paese.

La mano d’opera è costituita dai molti soldati italiani che hanno preferito rinviare il ritorno in Italia per un buon lavoro in Africa, e da molti etiopi assunti sul posto. Il lavoro è duro, il cantiere è mobile e quasi sempre distante dai centri abitati.

Si dorme in tenda, e le cucine da campo distribuiscono il cibo a italiani ed etiopi, senza differenze, in modo da creare e mantenere una buona convivenza tra la maestranze.

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La Guerra

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E’ il 1940 e l’Italia entra in guerra.
Nei primi giorni del 1942 le truppe inglesi occupano quasi tutta l’Etiopia, costringendo alla resa i soldati italiani, inferiori per numero ed armamenti.

Le Autorità inglesi ordinano l’espulsione dall’Etiopia di tutti i civili italiani. Nel frattempo, in attesa di mezzi per eseguire i trasporti, gli italiani sono confinanti in edifici a Gimma sorvegliati da soldati inglesi.

Al momento dell’arrivo dei soldati inglesi, l’impresa dell’Ing. contava ben 700 operai Italiani, circa 2000 etiopi, 5 compressori stradali funzionanti a carbone e legna, e tutte le attrezzature (tende, cucine da campo, autocarri) necessarie al funzionamento di un cantiere per costruzioni stradali.

Durante una notte di quelle lunghe giornate di estrema difficoltà, l’ing. Calogero Contrino riceve segretamente il Negus Hailè Selassiè, rientrato
in Etiopia dall’esilio in Inghilterra con il suo seguito.

E’ positivamente impressionato dai lavori eseguiti prima dell’assedio, e gli chiede di fermarsi con i suoi principali collaboratori per proseguire il lavoro iniziato. Promette di nasconderli e proteggerli.

L’Ingegnere ringrazia ma preferisce il campo di concentramento. Con accordi con la Croce Rossa internazionale, le autorità inglesi rimpatriano tutte le donne italiane e i ragazzi al di sotto dei 14 anni. Tutti gli altri cittadini italiani, circa 9000 persone, rimangono in un campo di concentramento nei pressi di Gatooma nel Sud Rhodesia.

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Il campo di concentramento

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Non avendo più da dirigere un cantiere, l’Ing. Contrino organizza e dirige le scuole del campo e la biblioteca.

Attraverso la Croce Rossa Internazionale chiede allo Stato italiano i programmi dei vari corsi e a fine prigionia verranno poi rilasciati 14
diplomi di maturità elementare, 24 diplomi di corsi professionali per operai e 108 certificati di frequenza ai migliori allievi delle varie scuole.

Alla fine della guerra le autorità inglesi danno la precedenza alla liberazione dei militari prigionieri di guerra. I 9000 prigionieri civili hanno il via libera a partire solo a dicembre del 1946.

L’ing. Calogero Contrino arriva in treno a Milano la mattina del 7 gennaio 1947. In una Milano coperta di neve, gelida e devastata dalla guerra

Lui arriva in calzoni corti, casco coloniale e senza denaro.
Più di quattro anni di prigionia, la perdita di tutte le attrezzature di cantiere, chilometri di strade pagati dallo Stato italiano solo dopo dieci anni e denaro completamente svalutato avrebbero fiaccato il morale
di molte persone, ma non quello del fondatore dello “Studio Contrino”.

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Il dopo guerra

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Dopo poco più di un anno dall’arrivo a Milano L’ing. Calogero Contrino riprende i contatti con alcuni titolari d’imprese di costruzione attive prima della guerra, per tornare alla professione di progettista.

L’organico è scarso: il figlio Angelo, studente liceale, nel tempo libero dallo studio, impara il disegno tecnico e aiuta il padre come disegnatore. Dopo un altro anno arriva, come aiuto un giovane geometra.

A Milano vi sono ancora le ultime macerie per le strade e vi è un forte bisogno di ricostruzione. L’attività di progettazione dello studio aumenta poco per volta.

Accanto al lavoro professionale, in associazione con un impresario, conosciuto prima della partenza per l’Etiopia, inizia l’attività imprenditoriale e nel 1951 viene ultimato il primo edificio in condominio, quello di viale Corsica 75, a Milano.

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Oggi

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Il figlio Angelo si laurea nel 1956 in ingegneria civile, sottosezione edile e prima di partire per il servizio militare esegue tutti gli esecutivi dell’edificio di via santa Sofia 22, a Milano.

Nel marzo del 1961 si usice allo Studio anche il figlio più piccolo, Ugo, che si laurea in ingegneria industriale, sottosezione elettrotecnica. Con un’ulteriore specializzazione nel calcolo delle strutture in cemento armato entra nello Studio, occupandosi della progettazione e direzione lavori delle strutture, e del controllo della la parte impiantistica degli edifici in costruzione.

Nel 1962 l’Ing. Angelo si sposa con Laura Foresti, un aiuto sempre più prezioso per la progettazione, grazie ai suoi studi a Brera, liceo e accademia. Sarà una consulente nella scelta dei colori degli edifici e, successivamente, diventerà indispensabile anche nella progettazione degli interni grazie gli insegnamenti del suo docente del corso di scenografia prof. architetto Tito Varisco.

Il 9 gennaio 1984, a 83 anni e due mesi, muore il fondatore dello Studio, Ing. Calogero Contrino.

Nel 1994 entrano nello studio Marco e Roberta.
Il primo, figlio di Ugo, si laurea in ingegneria civile sezione edile.
Roberta invece, figlia di Angelo, è Architetto e Dottore di ricerca in Progettazione Architettonica e Urbana.

Nel 1999 Roberta sposa l’Arch. Andrea Incerti, già assistente del prof. Battisti. Anche L’Arch. Andrea entra nello Studio Contrino.

Il 24 settembre 2007, a meno di 72 anni, muore improvvisamente l’Ing. Ugo Contrino.

Oggi lo Studio, in questa lunga storia ricca di tradizione ed esperienza, è senza dubbio una delle firme protagoniste della rinascita della città di Milano.